Quale Romanico per quale turismo

“In Collina” Associazione di Promozione sociale si è costituita nel gennaio del 2015, con l’ obiettivo di promuovere “il turismo nel cuore del Piemonte all’ intersezione fra le province di Asti e Torino. Si occupa del turismo come attività culturale e sociale e come organizzazione e attività economica.Il “cuore” è sia una collocazione geografica che una risonanza sentimentale.

Dal 2015 In Collina mantiene aperto il complesso monumentale di Vezzolano sulla base di apposita convenzione , stipulata con il Polo Museale del Piemonte nel luglio 2015 e rinnovata fino al luglio 2020. I servizi forniti sono : apertura e chiusura dei locali, accoglienza personalizzata ai visitatori, registrazione degli accedenti, pulizia e manutenzione, materiali descrittivi in piĂą lingue. Con 35 – 40 000 visitatori anno(dati a fine 2018 ), Vezzolano è il bene culturale piĂą visitato in provincia di Asti. I visitatori provengono per 60% dall’area piemontese, per 25% da altre regioni d’Italia, per 15 % da fuori Italia ( compreso un 2,5% da continenti extraeuropei I volontari che si sono alternati sono circa 50, attualmente 35 .

Nel 2017 il Mibac ha esperito un bando per dare in concessione esterna la gestione di 13 luoghi della cultura in Italia, due in Piemonte: Castello di Moncalieri e Abbazia di Vezzolano Il bando –a cui In Collina ha tentato di partecipare- è andato deserto e la gestione è ritornata al Polo Museale del Piemonte. Da gennaio 2019 il Castello di Moncalieri (20.000 visitatori/ anno –Cor Sera 28/2/19) è chiuso al pubblico con una riduzione dell’ 11% degli introiti per gli esercizi commerciali,alberghi e residence(dati Confesercenti La Stampa Torino 6/3/19) e l’abbandono di eventi programmati di richiamo turistico.

In Collina ha invece proseguito il suo impegno con il protocollo firmato nella Canonica di Vezzolano con 12 Comuni (7 in provincia di Asti:Albugnano, Castelnuovo don Bosco, Montafia, Cortazzone, Montiglio Monferrato Tonengo, poi Cerreto; 5 in provincia di Torino: Mombello, Andezeno, Marentino, Cavagnolo, Brusasco );protocollo che ha suggellato la nascita della “Rete Romanica di Collina –  Abbazie e Chiese fra Po e Monferrato” .La rete comprende abbazie pievi e chiese minori, di varia proprietĂ - statale,ecclesiastica, comunale, privata- ed i sentieri che le collegano e per renderla fruibile In Collina ha predisposto una con cartina generale schede di singole chiese e schede dei cammini. garantendo grazie alla collaborazione dei comuni dei volontari aperture periodiche dei monumenti.

Nel giugno 2018 un Protocollo d’intesa è stato promosso dalla Regione allo scopo di “ mettere a sistema tutti gli attori del territorio a vario titolo interessati a valorizzare le chiese romaniche e le aree limitrofe, e sviluppare una proposta unica di valorizzazione turistica. Su questa base In Collina aderisce alle iniziative della Prima Giornata del Piemonte Romanico che si terrà il 14 aprile prossimo.

Va ricordata a questo proposito la L.R. 1 agosto 2018,n.11 Disposizioni coordinate in materia di cultura, in vigore dal 1 gennaio 2019 che all’ art. 20 parla di Itinerari culturali:”La Regione promuove itinerari a carattere culturale, turistico e naturalistico che si sviluppano intorno a temi di interesse storico, artistico o sociale e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio dei territori interessati.” Gli itinerari proposti sono cammini di prossimità, tour nel Romanico del Monferrato percorsi più larghi in Italia e in Europa. Innalzare la scala non significa rinunciare al locale, ma allargare lo sguardo a dimensioni culturali religiose territoriali che lo includono.

Tra le grandi strade europee Transromanica, approvata ufficialmente nel 2007 dal Consiglio d’Europa come Major Cultural Route of the Council of Europe. è un insieme di regioni e località, diffuse dall’Atlantico al Mar Nero, che vantano presenze di monumenti(chiese monasteri)del Romanico europeo fra XI e XIV secolo. Il Piemonte ha aderito nel 2009 con 5 luoghi(Vezzolano, Sacra di San Michele Sant’Evasio di Casale, Sant’Andrea di Vercelli San Giulio d’Orta) attualmenta resta in TR solo Vezzolano.

Gli itinerari possibili che collegano i punti di Transromanica sono una “via longobarda”, che va dalla Sassonia a Pavia, una via latina dal Portogallo a Vezzolano attraverso l’Occitania, ed una via bizantina da Alba Iulia(Romania)a Ravenna attraverso la Serbia.

Ritornando alla nostra scala, va ricordato che 7 italiani su 10(dati istat) non hanno mai messo piede in un museo o altro luogo della cultura. Poche grandi cittĂ  d’arte in Italia sono invase da milioni di turisti “mordi e fuggi”, che si accalcano nei tre/cinque siti piĂą famosi , si ingozzano di fast food, comprano ricordi dozzinali , dormono dove capita, lasciano pochi spiccioli- che moltiplicati per milioni diventano cifre importanti, ma a scapito del bene storico -artistico consumato. Mentre centinaia di siti minori formano un patrimonio inosservato ma essenziale (Zeri), spesso trascurato, che merita di essere conservato e sostenuto dalle comunitĂ  locali. Come gli individui fisici, una comunitĂ  sociale guarda intorno a sĂ© con due occhi, uno rivolto al passato di cui si ritiene continuatrice ed erede, l’altro riv olto al futuro in cui intende incamminarsi. L’identitĂ  profonda dell’Italia è fatta da queste mille esperienze, da queste mille memorie, da questa rete che percorre la grande e la piccola cultura diffusa in tutti i territori del nostro Paese e che rappresentano davvero l’anima dell’Italia

Di questi beni a torto ritenuti minori occorre dare fruizione adeguata, anche se spsso è più facile trovare risorse finanziarie e tecniche per conservare un bene che attingere a risorse umane disponibili a renderlo realmente fruibile.

Obiettivi della fruizione devono essere accrescere le quantità (dei fruitori) ed elevare la qualità(della fruizione). I mezzi sono migliorare l’accessibilità fisica e logistica del bene ed affinare la relazione culturale ai beni e ai luoghi .

Tra gli interventi pratici abbiamo: informazione di accesso digitalizzate ;punti sosta, cartellonistica cura dell’intorno verde, diffusione materiale informativo a servizi accessori. In particolare non ha senso avere monumenti di qualità se e la loro pertinenza non è curata con criteri di qualità paesaggistica ed ambientale, che consentano un dialogo reale fra il monumento ed il suo intorno. Esempi e problemi da considerare per lo stile della RRC sono l’intorno di Sant’Eusebio,il piazzale di Vezzolano , gli intorni di San Michele di Tonengo, San Lorenzo di Mombello ecc..

Quanto al rapporto con i visitatori, oggetto di apposito questionario, gli accedenti apprezzano il servizio dei volontari, i materiali illustrativi, la conservazione del complesso ed offrono sintesi poetiche ( ”pure merveille- incroyable pour les yeux – reposant pour l’esprit- touchant pour le coeur” 31 lug 2018),commenti

spiazzanti ( “parlano solo della Toscana, il Piemonte è altrettanto bello e non lo sa” , visitatore finlandese 2007); sorprese domestiche( “chiesa bellissima, dava molta pace a mia cognata” ) e disarmanti ignoranze “Che ci fa quell’uccellino che parla all’orecchio della signora”? (gentile visitatrice incuriosita dalla lunetta )

Scarsa invece la conoscenza pregressa del Medioevo storico: il periodo di costruzione di Vezzolano è lo stesso in cui visse San Francesco 1180-1230, le tematiche mariane sono quelle di San Bernardo, il periodo di splendore corrisponde al grande Medioevo del Due e Trecento .

Se si vuole attivare un punto di alta qualificazione per il Romanico ,che servirebbe tutto il territorio delle tre province Torino Asti Alessandria, occorre metterlo in condizione di svolgere in modo competente compiti di orientamento consulenza accompagnamento documentazione (v. art.24 Legge regionale sulla cultura):La collocazione di tale Punto Informativo in una sede stabile non esclude presenze mobili nelle giornate di apertura e in circostanze specifiche(Festival musicali e teatrali ,concerti Giornate del Patrimonio ecc.)Altre risorse per una fruizione continuativa e fedele sono predisporre programmi stagionali ed annuali di Visite-spettacolo, Festival itineranti, Eventi d’arte musica Esercitazioni e mostre botaniche agronomiche artigianali, feste e devozioni tradizionali secondo un calendario regolare che si faccia consuetudine.

Una risposta a tutto questo è la formazione di “comunità di patrimonio”, ossia l’insieme di chi partecipa in prima persona alla conoscenza tutela valorizzazione del patrimonio: volontari, associazioni,istituzioni, cittadini, visitatori . L’idea è stata introdotta dalla Convenzione di Faro(Portogallo) sul diritto alla eredità culturale approvata dal Consiglio d’Europa nel 2005,sottoscritta da 21 paesi tra cui l’Italia( ratificata da 14 paesi, in Italia la ratifica incontra attualmente ostacoli ) . La convenzione chiama le popolazioni a svolgere un ruolo attivo nel riconoscimento dei valori dell’eredità culturale e invita gli stati a promuovere un processo di valorizzazione, fondato sulla sinergia fra pubbliche istituzioni, cittadini, associazioni, perché rispetto ai beni di patrimonio istituzioni e cittadini non stanno su parti contrapposte

Infine il volontario. Il volontario dell’accoglienza è un mediatore competente fra il bene di patrimonio nel suo significato storico culturale simbolico , e il visitatore, con il suo bagaglio di conoscenze atteggiamenti sentimenti pregiudizi . E’ un tramite fra il luogo dove il bene si trova ed i luoghi da cui provengono turisti e visitatori. Non è un “mercante dello stupore”( espressione coniata da Clifford Geertz a proposito del turismo degli occidentali in zone “esotiche”). E neppure un talebano delle radici ( mentre I Talebani distruggono le statue del Budda della montagna gli Egiziani proteggono le porte del Museo del Cairo da irruzioni e saccheggi)

Il volontario tratta il bene di patrimonio come una partitura musicale, che risuona per noi oggi attraverso l’ interpretazione che siamo capaci di darne e far provare. E adotta stili di conseguenza consoni per sé e per gli altri.

Prof. Dario Rei