Castello di Moncucco, storia

Quando nel 1191 scoppiò la lunga guerra che oppose Asti ai marchesi di Monferrato, questi ultimi (i de Rivalba a Castelnuovo, i signori del consortile de Radicata e gli Avvocati di Moncucco) sottoscrissero un patto con Chieri che si impegnava alla loro difesa contro le mire espansionistiche astesi.
Dopo un lungo periodo di sanguinosi conflitti, nel 1292 Asti riuscì a ottenere l’intero possesso della fortezza di Castelnuovo, del castello di Lovencito e di quello di Pogliano, mentre i signori di Moncucco rinnovarono la loro fedeltà a Chieri mediante l’oblazione del loro castello.
In questo periodo il Castello di Moncucco vide i natali di due fratelli che sarebbero diventati cavalieri templari: Nicolao, poi arrestato e processato sull’isola di Cipro, e Iacopo, che divenne Gran Precettore d’Italia dell’Ordine del Tempio.
A seguito del tramonto della potenza di Asti e Chieri, nel corso del XIV secolo, Moncucco e l’intera valle del rio Traversola tornarono nell’orbita dei marchesi di Monferrato, contrastati, senza successo, dalle mire espansionistiche dei conti di Savoia.
Fino all’inizio del XV secolo, il castello appartenne a signori individuati dal predicativo “di Moncucco” chiamati anche “Avvocati”, dall’avvocazia da loro esercitata sulla chiesa maggiore di Torino, sulle pievi di San Pietro di Diviliana di Rivoli, di Santa Maria di Ruffia, di San Giorgio di Vergnano e della chiesa di San Martino di Villastellone. Si trattò di un diritto, divenuto ereditario nella famiglia, attestato dal 1184 e confermato dai vescovi di Torino nel 1265 e nel 1303. È probabile che membri della famiglia possedessero beni e diritti anche in Pogliano e Vergnano.
Verso la metà del XV secolo si registrarono le prime investiture dei feudi di Moncucco, Pogliano e Vergnano a favore dei Solaro, una potente famiglia astigiana, inseritasi, in seguito alle lotte di fazione dei secoli XIII e XIV, anche nell’élite cittadina di Chieri.
Nel secolo successivo la proprietà passò alla famiglia dei Grisella, titolari di vari altri feudi nel Casalese e, verso la metà del secolo XVIII, ai Carron di Saint-Thomas, per tornare, nel 1794, a un esponente della casata dei Solaro, Tommaso Solaro di Govone, cui succedette la nipote Tommasina, e alla sua morte (nel 1837) alla famiglia del marito, il conte Luigi Melano di Portula.
Il periodo di appartenenza ai Solaro fu breve ma significativo, dal momento che nel castello possiamo trovare un ritratto, costituito da due busti in gesso, dei coniugi della famiglia.
Nel 1855 il castello venne acquistato dal Comune di Moncucco, cui tuttora appartiene.

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