Il Giovanni XXIII a Chieri tra assistenza e cultura. Da Casa dell’Elemosina a Regio Ospizio di Carità.
Organizzazione: Casa di Riposo Giovanni XXIII – IPAB, via Cottolengo 1, Chieri.
Curatrice della mostra: dott.ssa Laura Vaschetti
Direttore dei lavori di restauro e di allestimento: Chiara Ferrua
Comitato scientifico: Corinna Desole (archivista), Elena Chiri Pignocchino (storica), Ferruccio Ferrua (storico), Giovanni Donato (storico dell’arte), Vincenzo Tedesco (archivista).
Collaborazioni:
Città di Chieri, Assessorato alla Cultura;
Fondazione CRT;
Cooperativa Animazione Valdocco – Torino;
Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile – Chieri;
Carreum Potentia, Associazione culturale, Chieri.
Attraverso l’allestimento di una mostra che illustri la storia dell’Ente e ne metta in luce il patrimonio culturale, l’IPAB Giovanni XXIII intende commemorare i trecento anni della fondazione dell’Ospizio di Carità, avvenuta nell’anno 1718 nell’ambito di una riorganizzazione degli istituti caritatevoli attuata per volere del sovrano Vittorio Amedeo II. Si tratta di esporre all’interno della Cappella annessa all’edificio della Casa di Riposo – dedicata alla “Purificazione di Maria e a San Grato” – una ventina di documenti antichi, alcune tele e paramenti sacri di proprietà dell’Ente stesso.
La cappella è situata nella parte centrale della manica nord ovest dell’edificio che ospita la Casa di Riposo Giovanni XXIII di Chieri, già Ospizio di Carità. Ha affaccio sulla via Palazzo di Città e sul cortile interno del vasto complesso settecentesco realizzato tra il 1756 e il 1762 su disegno dell’architetto Ignazio Amedeo Galletti.
La presenza della cappella, è denunciata sulla facciata da un lieve avanzamento del corpo di fabbrica e dalla porta d’accesso sormontata da un timpano triangolare al di sopra del quale è collocata una lapide recante la titolazione della cappella a Santa Maria e San Grato Vescovo e la data della consacrazione, 1775.
La cappella fu progettata da Mario Lodovico Quarini che nel 1772 intervenne su una precedente struttura del Galletti destinata ad atrio e vano delle scale di accesso al piano superiore dell’Ospizio, demolendo i setti murari, rimodellando e rinforzando i pilastri per sostenere la volta a stella cruciforme che risulta retta da otto pilastri ed è formata da quattro unghie contornate da quattro coppie di costoloni nascenti dalle sottostanti membrature. Il Quarini spostò l’ingresso dell’Ospizio su via Cottolengo (all’epoca via dell’Ospizio).
Sui lati dell’aula (che misura metri 7,70×7,50) furono addossate due cappelle coperte da volte a vela. La cappella si sviluppa su due livelli per un’altezza complessiva di metri 15. Tre armoniose balconate curvilinee, tra di loro comunicanti, consentono l’affaccio sull’aula sottostante dei degenti alloggiati al piano superiore. Sono raggiungibili dal piano terreno tramite due scale poste a fianco dell’abside. L’abside semicircolare ospita l’altare in marmo con la pala raffigurante la Purificazione di Maria, restaurata in occasione della mostra. La porzione absidale è introdotta da un arco di ascendenza juvarriana con motivi a foglie ed una coppia di putti alla sommità.
Due finestre affiancano la porta d’ingresso sulla via Palazzo di Città che presenta, al di sopra della cornice marcapiano, un finestrone con decorazione a trompe-l’oeil, ai cui lati si ripropongono due aperture in asse con quelle sottostanti. Il fronte è concluso da un cornicione suddiviso in triglifi con guttae laterizie e metope. La facciata della cappella e dell’intero edificio dell’Ospizio sono in laterizio a vista.
L’Ente si è attivato a partire dal 2016 per rendere nuovamente fruibile e godibile la cappella, da diversi anni chiusa sia agli ospiti della Casa di Riposo sia alla cittadinanza e ai turisti, a causa del precario stato di conservazione. Mediante il restauro conservativo il bene sarà restituito alle funzioni religiose e alle visite e sarà reso disponibile per occasioni culturali quali concerti e mostre. mediante il restauro conservativo.
Gli interventi di restauro attuati e ancora in corso secondo le modalità di esecuzione riconosciute dalle competenti Soprintendenze, riguardano le superfici murarie decorate del presbiterio e della volta dell’abside, il portone ligneo prospettante sulla via Palazzo di Città e parte della facciata prospiciente il Palazzo Comunale; l’esecuzione è resa possibile dai contributi erogati dal Comune di Chieri e dalla fondazione CRT.
La riapertura al pubblico della cappella è prevista in occasione dell’inaugurazione della mostra.
In seguito, l’apertura periodica dell’edificio sarà possibile con la collaborazione delle associazioni culturali operanti sul territorio.
Inaugurazione : sabato 27 /10/2018, ore 16.00, presso la Sala Conferenze dell’Archivio Storico della Città di Chieri, ore 17.00: inaugurazione in Cappella.
Aperture:
domenica 28/10/2018, ore 15.00- 18.00
sabato 3/11/2018, ore 15.00- 18.00
domenica 4/11/2018, ore 15.00- 18.00
sabato 10/11/2018, ore 15.00- 18.00
domenica 11/11/2018, ore 15.00- 18.00