Castello di Viale. La “Visione” di Frà Leopoldo

Luigi Musso (Fra Leopoldo Maria Musso) nacque a Terruggia Monferrato, provincia di Alessandria, il 30 gennaio 1850.

Testo tratto da: ALLA RICERCA DI FRA LEOPOLDO, UN FRANCESCANO APOSTOLO DEL CROCIFISSO di Lorenzo cattaneo
Venerdì Santo 2003
… A Torino: primi segni di intimità
Circostanze dolorose obbligarono successivamente Luigi a lasciare il Collegio Dal Pozzo, facendo maggiormente risaltare la sua virtù angelica, la grande sua carità, la generosità del perdono ai calunniatori, e furono le vie provvidenziali che lo portarono verso uno scopo, da lui stesso ignorato, là dove il Signore gli aveva preparato un campo più vasto per l’apostolato e dovizie di grazie per santificarlo sempre più.
Torino, come sottolinea bene Fratel Teodoreto, la città del SS. Sacramento e della Consolata (aggiungeremmo e di Maria Ausiliatrice), riceveva colui che dalla Divina Provvidenza era stato prescelto a divenire l’Apostolo del SS. Crocifisso e la famiglia dei Conti Caissotti di Chiusano lo accolse nel 1890 a quarant’anni al suo servizio in qualità di cuoco

A Viale d’Asti
« Ogni anno si andava a passare quattro mesi di villeggiatura nel castello di Viale d’Asti, e là ogni giorno facevo il possibile per avvicinarmi sempre più a Dio colla preghiera. Non dimenticavo i consigli del Rev. P. Cozzi, cioè di aver devozione non solo alla Vergine Santissima, ma anche al suo Divin Figlio Gesù ».

Visione di Gesù
« Nel 1893 ebbi una visione in sogno nel castello: vidi, in alto, Gesù Crocifisso; stava abbracciata ai suoi piedi un’anima bellissima, dal volto nobilissimo; teneva gli occhi modestamente bassi, un po’ chino il capo; e la veste era come luminosa: il tutto mi imparadisava.
Fissai lo sguardo su quella visione dolcissima; dopo pochi minuti sparì, e mi lasciò una dolcezza inenarrabile, che non dimenticherò per tutto il tempo della mia vita.
Ebbi fin da giovanissimo una devozione tutta speciale alla Gran Madre di Dio Maria Santissima. Ogni domenica alle ore due del pomeriggio, finite le mie
faccende di cucina, col permesso dell’Arciprete locale, mi portavo in una chiesuola dedicata a S. Rocco, e là, in mezzo alla campagna, poco lontano dal paese, davo il cenno colla campanella; in breve la chiesina era piena di fedeli, e vi si recitava il S. Rosario in onore della Gran Madre del Salvatore. E così si continuò ogni festa, finché ebbi il bene di rimanere in quella cristianissima famiglia ».

Prodigio della pioggia
« Nell’anno 1895, giugno e luglio non avevano visto goccia d’acqua: un sole cocente, un caldo soffocante. I popolani dicevano: ‘Ah! se questa Madonna facesse un miracolo e ci mandasse un po’ di pioggia!’
Si diceva loro: ‘Abbiate fiducia nella Gran Madre del Salvatore…’.
Ed ecco che il medesimo giorno della festa, 5 agosto, dedicato alla Madonna della Neve, alle ore cinque del pomeriggio, si vide in lontananza come una nuvoletta, e a poco a poco s’alzò un gran temporale e cadde beneficamente tant’acqua da riempire fossati e ogni cosa.
E’ un fatto molto notevole che la pioggia cadesse solo sul territorio di Viale, mentre nei paesi vicini tutto era arido e cadente. Quei buoni parrocchiani nel vedersi così favoriti, accrebbero la devozione a Maria SS. che nelle calamità sempre invocano come loro Patrona.

« Mi fermai in quella nobilissima famiglia Caissotti di Chiusano ancora sette mesi; poi ritornai alla casa paterna a Terruggia per assistere la mia buona madre inferma ».

Il pellegrinaggio del 1958
La giornata ha inizio alle ore 7, con la S. Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di S. Tommaso; indi autopullmann e macchine prendono il via verso le terre astigiane, nel pieno e limpido mattino.
Ci dirigiamo a Viale d’Asti, dove una cameretta racchiuse un mistero d’amore; fiori e colori dell’incipiente autunno danno grazia ad ogni angolo del paesaggio.
Giungono verso le 9,30 i pellegrini, di cui i più si dirigono alla chiesa parrocchiale per la Messa festiva, devotamente, spiegati i vessilli, attonito e commosso il popolo per l’insolito concorso: una messa di suffragio piena di fascino su questi poggi solatii.
Poi la folla si riversa, nella piazzetta antistante al castello, già proprietà dei Conti Caissotti di Chiusano, ora sede del municipio; splende il castello nella sua candida mole.
Si procede allo scoprimento della lapide ordinato dal Sindaco Sig. Navone Giuseppe; cade il velo, e l’Arciprete Don G. B. Vallerò, benedetto il ricordo marmoreo, pronuncia brevi parole d’occasione.
Gli occhi si affissano sulle linee gravi di storia e di fede che sono incise e dicono: « Nel 1893 – in questo avito castello – Gesù Crocifisso – fece splendere in sogno – a Fra Leopoldo Maria Musso – l’alta visione – del gran ritorno a Dio – che illuminò la via – alla divozione alle Sante Piaghe – all’Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata – alle Case di Carità Arti e Mestieri – auspici i Fratelli delle Scuole Cristiane – verso un mondo migliore – Viale d’Asti a ricordo perenne – 28-9-1958 ».

Segue alla rievocazione una visita ai locali interni del palazzo e alla stanzetta nella quale l’uomo di Dio ebbe in sogno la visione della santa immagine che corre messaggera di bene il mondo un’anima in forma di fanciulla avvinta in adorazione ai piedi del Redentore crocifisso.
Dice un a scritta affissa al muro: « Come cuoco della famiglia Conti Caissotti di Chiusano – il Servo di Dio Frate Leopoldo Maria Musso – ( Mus so Luigi) – per nove stagioni estive – ( 1877-96 ) abitò questa stanzetta – ove ebbe la visione di Gesù Crocifisso – ( 1893 ).

indietro