Il Frutteto della Canonica di Vezzolano

Nell’ ottobre 1996  la Soprintendenza  ai Beni architettonici avviò, nel terreno  di proprietà   demaniale  retrostante la  Canonica  di Vezzolano. con riferimento a forme di paesaggio rurale tradizionale testimoniato  da  disegni e stampe dell’ Ottocento, l’impianto di un Frutteto
Un Comitato  appositamente costituito  condusse  i  primi lavori,  per le cure di Leonardo Mosso e  Gino Gaiato di Cerreto. Con  donazione di Claudio Caramellino furono  ottenuti  48 portainnesti, e altrettanti esemplari,  di  21 antiche varietà  di mele  piemontesi;  le  marze furono  innestate  con  la tecnica dello spacco diametrale nella primavera del 1997. Attualmente le varietà presenti sono 22 per 54 esemplari.
Il Comitato  ha   avuto come presidenti  Roberto Radicati di Marmorito,  Ludovico Radicati di Brozolo e Dario Rei.
Nel 2010 è diventato Associazione “Frutteto di Vezzolano – per la salvaguardia del paesaggio rurale”.  Il Consiglio direttivo fino al 2016  comprendeva: Dario Rei, Giovanni B. Filipello, Mario Tovo, Luigi Dorella, Lorena Charrier.  Al 2017 è composto  da Mario Casalegno (presidente), Giampiero Reinero, Luigi Dorella, Andrea Fucarino, Epifanio Lamarca, Silvana Visconti, Giovanni Porrone, e festeggerà il ventennale di attività.
Soci  onorari Carlo Fruttero, Leonardo Mosso, Ludovico Radicati di Brozolo, Paola Salerno,  Gian Luigi Beccaria, Giorgio Calabrese, Aldo A. Settia, Giampietro Casiraghi, Emilio Lombardi, Claudio Caramellino. A Luigi Dorella, curatore del Frutteto, è stato conferito  nel 2009 dall’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano il riconoscimento di “Alfiere del Paesaggio”.
Il frutteto ha sede presso la Canonica di Santa Maria di Vezzolano, località Vezzolano 34, nel Comune di Albugnano. Visitabile attraverso l’Associazione. Per ulteriori informazioni sulle attività agronomiche e culturali:
www.fruttetodivezzolano.it/new
frutteto.vezzolano@gmail.com

Carlo Fruttero:  Ma  perché non andate a vedervi il pomario, diceva Casimiro, è il momento giusto, è tutto in fiore, un vero spettacolo, vale il viaggio. Del suo pomario è fierissimo, ha avuto lui l’idea qualche anno fa e con altri amici appassionati ha piantato (“ con le mie mani!”) cinquanta o sessanta meli di qualità tutte diverse, rare, neglette, scomparse dal Monferrato “  (Donne informate sui fatti, 2006,  pp. 113- 114).

Carlo Petrini: A Santa Maria di Vezzolano nel comune di Albugnano ,quasi a proseguire l’operosità dei monaci che avevano reso grande l’Abbazia e con l’idea vincente di realizzare quel continuum arte-natura-paesaggio-attività umane che è la vera  chiave della tutela  ambientale,è stato impiantato un frutteto specializzato in  varietà di mele tradizionali. Lezioni di potatura, corsi per la cura delle piante, progettazione di itinerari turistici e culturali nel nord Astigiano,incontri con intellettuali sostengono l’iniziativa e  la diffondono presso la popolazione locale. E per finire un utilissimo Armanach dij pom che cataloga e descrive le varietà messe a dimora (Gente del Piemonte, 2010).