Facciata. La muratura, in gran parte in blocchi di pietra, si innalza poi nella parte centrale con una muratura di mattoni, alla sommità della quale vi è un campaniletto a vela, costruito nel XVII secolo. L’ingresso si presenta con doppio arco di pietra, delimitato superiormente da una cornice orizzontale di conchiglie, che indicherebbe San Secondo come chiesa sulla via dei grandi pellegrinaggi. Il portone in noce è della metà dell’Ottocento.
Agili semicolonne dividono le parti laterali della facciata e proseguono, alternate a semipilastrini, per tutto il perimetro, dividendo l’edificio in campiture di diversa ampiezza.
Sui capitelli si impostano gli archetti che fanno da coronamento alla muratura. Sotto alcuni archetti si ammirano le prime sculture zoomorfe e antropomorfe.
La finestra con grata è stata aperta in epoca non databile.
Lato nord. È piuttosto disadorno, se si escludono gli archetti pensili del coronamento. Nella parte sopraelevata della navata centrale vi sono tre monofore; due sono chiuse dall’interno, con scarsi elementi decorativi.
Absidi. La zona absidale è ricca di elementi geometrici nel coronamento, soprattutto quello dell’abside centrale e dell’absidiola sud, con le alte fasce decorative e le sculture a foglie dei capitelli. Interessanti sculture anche nell’intradosso degli archetti: fra queste una figura umana nell’atto di aggrapparsi a uno di essi. Le absidi laterali hanno ognuna una monofora, mentre quella centrale ne ha tre; quella rivolta a est conserva parte della grata di chiusura originale in cotto. Nella parte inferiore tutte e tre le absidi hanno una fascia a ‘denti di lupo’ in cotto, che prosegue per un tratto sulla muratura della parete sud.
Lato sud. Questa fiancata è molto ricca di decorazioni scultoree, soprattutto nella parte alta della navata centrale con l’alta fascia a intrecci, fregi, fogliami e viticci ora interrotta ora ripresa; e poi figure, capitelli scolpiti, cordonature che coronano le tre belle monofore.
Nella parte bassa il coronamento a ‘damier’, ancora capitelli e archetti scolpiti a fogliami, una croce, testine umane, animali e l’aquila in cornice quadrata sopra un pilastrino.
A metà della fiancata si trova una porta dalla quale si accede all’interno, coeva del portone della facciata, anch’essa in noce, restaurata nel 1992. Sovrastano la porta una lunetta e un arco, a sua volta incorniciato da laterizi a ‘dente di sega’.
Due monofore e un oculo danno luce alla parte bassa dell’edificio. Nella terza campitura della parte alta, sopra gli archetti, una singolare scultura che potrebbe riferirsi ad una scena di accoppiamento e troverebbe spiegazione in tradizioni preistoriche locali oppure, insieme ad altri simboli di fertilità, in elementi propiziatori di abbondanza. (foto Davide Pescarolo)
Bibliografia
Le chiese romaniche delle campagne astigiane, a cura di Liliana Pittarello. Torino 1998.
Giovanna Gandolfo Fex, San Secondo in Cortazzone. Torino 2001.