Santa Fede, descrizione

Esterno
La facciata è a salienti. Sopra il portale un arco a tutto sesto è impostato su delle semicolonne. Negli sguinci vi sono altre colonnine con capitelli scolpiti. L’archivolto è decorato riccamente: nella fascia più esterna compaiono motivi a billettes; la seconda è a intrecci che creano dei campi nei quali sono scolpite figure zoomorfe e mostruose; le altre sono decorate a fune ritorta e a foglie.
Anche l’architrave è scolpito a girali, mentre nella lunetta soprastante è raffigurato un Cristo pantocratore inserito in un tondo sorretto da angeli con le ali spiegate.
Sui capitelli delle semicolonne compaiono sculture zoomorfe, mentre ai fianchi dell’arco due busti antropomorfi che, secondo uno studioso, potrebbero riprodurre Adamo e Eva. Sopra questi sono presenti due bassorilievi che rappresentano dei grifoni.
Sopra il portale si può vedere la bifora.
La muratura del lato nord è divisa in sei campiture; inferiormente è in pietra e superiormente in mattoni. Il coronamento è ad archetti pensili sormontati da una cornice che presenta elementi decorati.
L’abside è divisa in tre campiture e in ognuna di queste vi è una monofora. Del coronamento non rimane traccia, mentre il basamento è ricoperto da intonaco.
Il prospetto sud è occultato dalle costruzioni addossate ad esso.

Interno
L’interno è scarno, in mattoni e pietra. Le tre navate sono divise in sei campate da pilastri quadrati sui quali si innestano delle semicolonne con interessanti capitelli.
Le loro decorazioni sono prevalentemente a foglie larghe e piatte. Questi ultimi sorreggono archi che rinforzano la volta a botte della navata mediana. Le navate minori presentano invece volte a crociera, mentre in corrispondenza del transetto di aprono due coretti. Delle tre primitive absidi semicircolari è conservata soltanto quella mediana, illuminata debolmente da tre monofore. L’altare maggiore è una aggiunta settecentesca.
Il campanile è stato realizzato innalzando il tiburio che sormontava la crociera della chiesa ed è decorato sul lato sud da una piccola bifora. È curioso notare come questa crociera o transetto sia stata realizzata con l’elevazione della quarta campata delle tre navate per dare origine a una croce latina sviluppata in altezza che avrebbe determinato in ciascuna navata particolari prospettive e giochi di luci. Oggi non è più visibile dall’interno per la mozzatura operata da tre piccole volte, aggiunte per creare nei sottotetti locali di uso pratico. (foto Il Trabucco)

Bibliografia
Le chiese romaniche delle campagne astigiane, a cura di Liliana Pittarello. Torino 1998.