Giornata di riflessione sul Romanico

Esprimo apprezzamento e plauso al “direttivo” di In Collina ed ai collaboratori volontari per l’organizzazione ed il materiale presentato per la “Rete del Romanico di Collina” e ringrazio la Regione Piemonte per averne ampliato la prospettiva a scala regionale.
Per quanto attiene alla prospettiva futura di Vezzolano e del Romanico io penso che la loro valorizzazione possa fare da traino per un territorio più ampio di quello rappresentato dai Comuni attualmente aderenti alla “Rete”; per questo penso che, nel futuro, sarebbe interessante cercare dei legami radicati nella storia che possano coinvolgere anche Comuni attualmente estranei alla “Rete”. Mi chiedo se nelle ricerche del prof. Settia e di altri studiosi non ci possa essere la chiave per un più vasto coinvolgimento.
Sempre nella prospettiva di valorizzare il Romanico potrebbe rivestire un certo interesse proporre dei “Gemellaggi” con altre realtà del Romanico italiano (Sacra di San Michele od altre in Piemonte, Romanico del Garda, del Lago di Como, della Puglia).
Riguardo alla mia esperienza di “volontario” a Vezzolano mi soffermo solo sul tema della “accoglienza” dei visitatori.
Io penso che l’obiettivo sia di far sentire a proprio agio il visitatore e dunque innanzitutto usare espressioni di “benvenuto”, spiegando perché chiediamo la loro provenienza ed offrendo la possibilità di fornire spiegazioni non solo sull’architettura e sull’arte (ciascun volontario fa quel che può in base alla propria cultura), ma anche sugli accadimenti sociali e storici connessi alle vicende della Canonica.
Penso che ogni volontario abbia il suo stile ma mi parrebbe opportuno poterci confrontare anche su queste modalitĂ  di conduzione che sono inevitabilmente al di lĂ  dei regolamenti.

Carlo Daghino, volontario InCollina