La prima attestazione del Castello risale all’epoca medievale, precisamente nel 1154, e compare in una bolla di papa Anastasio. Il castrum Plage sorgeva sul sito attuale ed era il cuore del centro abitato.
Durante i secolo XII e XIII si segnalano in quest’area i domini de Playa, una delle principali famiglie dell’aristocrazia rurale dell’area a nord-ovest di Asti.
I de Playa, oltre a essere “consignori di Cortanze e di Casasco”, nel secolo XIII sono anche membri del “consortile di Castelnuovo”, mentre la loro signoria a Riva presso Chieri conferisce loro l’appellativo di “domini de Ripa”.
Nel 1372 il feudo di Piea viene ceduto in parti uguali ai Roero e ai Riva. La presenza dei Roero non fu accettata benevolmente, tanto che nel 1358 e nel 1361 sorsero sanguinose ribellioni.
Alla fine del XIV secolo la famiglia dei Riva si estingue il feudo passò interamente ai Roero.
In quest’epoca le ricorrenti opportunità di iniziativa politica provocano improvvisi mutamenti strategici e di alleanze. Fu così che nel 1434, un signore della famiglia dei Roero, vincolato da giuramento di fedeltà a vescovo di Asti alleato ai Visconti, occupa il castello con truppe del marchese di Monferrato Gian Giacomo Paleologo, ricevendo a Montiglio dal marchese stesso l’investitura di tutto il feudo di Piea.
Già nel, però, 1436 un membro della famiglia de Playa riconsegna il feudo al vescovo di Asti.
Nei successivi due secoli le porzioni di feudo passano di mano fino al 1687 quando Carlo Roero riesce a riunificarlo. Tra il 1720 e il 1760, su iniziativa dei conti Filippo Felice e Carlo Maria Roero, vengono condotti i lavori di restauro che portano l’edificio a perdere il carattere di fortezza per assumere l’aspetto di palazzo residenziale. In particolare nel 1742 viene aggiunta la parte destra della costruzione e nel 1762 alcune stanze vengono finemente decorate. Nello stesso periodo venne realizzato l’imponente scalone d’entrata su ispirazione dei progetti di Filippo Juvarra. In quegli stessi anni viene realizzato l’impianto dei parterres di giardino all’italiana che adornano il parco secolare.
Agli inizi dell’Ottocento il castello passa per via ereditaria al Marchese Faussone di Clavesana e a fine secolo diviene proprietà della famiglia genovese Bombrini e poi a quella dei Della Croce di Dojola. Nel 1999 viene venduto a privati che mantengono tuttora la residenza. (foto Archivio castello di Piea)