San Giorgio al Cimitero, Andezeno

Inserimento ambientale
La chiesa si trova all’ingresso sud del cimitero sulla sommità di una collina (350 m s.l.m.), a circa un chilometro a nord di Andezeno e si affaccia su un aperto panorama che si estende fino alla catena delle Alpi occidentali.

Notizie storiche
Andezeno “Andesellum” viene menzionato per la prima volta in un diploma del 992, nel quale l’imperatore Ottone III lo confermò all’abbazia di San Pietro di Breme, ma il primo documento in cui viene citata la chiesa di San Giorgio, che risale probabilmente alla seconda metà del XII secolo, è di molto successivo. In un documento datato 6 novembre 1510 viene nominato successore del prete Ardizzone de Rubeis, Sebastiano de Rubeis che giura fedeltà e promette il pagamento di un ducato d’oro all’abate commendatario di Breme in segno di dipendenza. Dal verbale di una visita pastorale del 1584 risulta che la cura si esercitava nella chiesa semplice di San Pietro annessa al castello, mentre la chiesa di San Giorgio era in stato di abbandono.
Nel 1769 da uno scritto del prevosto Matteo Pavesio si apprende che la cappella non era più utilizzata ed in condizioni di grave degrado. Cinque anni dopo, l’arcivescovo Luserna Rorengo di Rorà, venuto a Andezeno per la consacrazione della nuova chiesa parrocchiale, ordinò che l’antica chiesa di San Giorgio venisse ricostruita o interamente abbattuta entro tre anni. I lavori di ricostruzione, con materiali di recupero, furono però compiuti soltanto nel 1791. Un consistente restauro è stato compiuto nel 1959; tra gli interventi più significativi, si ricordano la demolizione di un corpo di fabbrica adibito a camera mortuaria sul lato nord e della volta a botte settecentesca lesionata in modo gravissimo e causa di dissesto statico delle pareti, la sostituzione di questa con un solaio piano ligneo, il tamponamento della finestra rettangolare in facciata, la sostituzione dell’altare barocco in legno con un altare in pietra, importanti consolidamenti statici e ripristini del paramento murario degradato.

Descrizione
L’edificio è costituito da un’aula rettangolare di circa 10 m di lunghezza e 4,80 m di larghezza e da un’abside semicircolare. L’ingresso posto sulla facciata rivolta a sud-ovest è in asse con l’aula.
La struttura portante è in muratura costituita nell’abside da blocchi di pietra alternati a filari di mattoni, facciata prevalentemente in mattoni, come le pareti laterali dove si trovano inserti di materiali di recupero, tra cui reperti probabilmente di epoca romana; gli spigoli sono in blocchi di pietra squadrati.
La copertura dell’aula, non visibile in facciata per la muratura rialzata del timpano, è a doppio spiovente con struttura a capriate lignee e manto di tegole in cotto; la copertura dell’abside è semiconica.
1. La facciata a capanna si innalza oltre la copertura ed è superiormente protetta da tegole. Al centro, il portone in legno con chiodature disposte geometricamente è circondato da blocchi di pietra alternati a corsi di mattoni e sormontato da un arco falcato in conci di pietra e mattoni rastremati. Ai lati del portone centrale si aprono due finestre rettangolari protette da inferriate. Sopra la porta, è evidente la chiusura di una finestra rettangolare con mattoni di fattura più recente.
2. Una seconda porta, con caratteristiche simili a quella di facciata si apre al centro della parete sud-est, che presenta nella parte centrale una tessitura particolare di mattoni disposti a “spina di pesce”, che si ripete anche nella disposizione dei ciottoli di pietra del basamento. All’estremità est della parete si erge una cella campanaria interamente in mattoni.
3. L’abside presenta le caratteristiche alternanze di blocchi di pietra squadrati e filari di mattoni. E’ divisa in cinque campiture da quattro semicolonne, in arenaria grigia in discreto stato di conservazione nella parte superiore, gravemente corrose nella parte sottostante, in arenaria gialla molto sfaldata. Le campiture sono coronate ognuna da due archetti pensili monolitici, poggianti su mensoline scolpite, ad eccezione dell’ultima a destra che è in mattoni. Nella prima e terza campitura si aprono due monofore con sguanci a doppia strombatura ed archi a tutto sesto costituiti ognuno da un solo blocco di arenaria. Restano alcune tracce delle decorazioni scolpite, per la maggior parte scomparse.
Le pareti interne sono in parte in muratura di pietre e mattoni a vista, in parte intonacate; l’arco trionfale tra aula ed abside ed il semicatino di questa sono in mattoni a vista. La muratura dell’abside è in blocchi di pietra. Il soffitto dell’aula è piano, in tavole di larice. I pavimenti sono in pietra di Barge. L’altare in pietra ed i banchi sono di fattura recente.