San Siro, Casalborgone

Inserimento ambientale
Il comune di Casalborgone è situato a 40 km da Torino in una zona collinare del Basso Monferrato, attraversata dai torrenti Losa e Leona. All’uscita del paese verso ovest, costeggiata la cappella detta la “Madonnina”, sulla sinistra la strada Mongallo sale serpeggiando sino al colle dirimpetto al centro storico, ove si trova l’antica chiesa dedicata a S. Siro.

Notizie storiche
L’antica parrocchia S. Siro fu sottoposta alla diocesi di Torino sino al 1673, quando, nel tentativo di sanare le controversie fra i parroci, fu ceduta alla diocesi di Ivrea, dalla quale dipendeva l’altra parrocchia di Casalborgone intitolata a S. Maria Trebea che diverrà l’unica parrocchia di Casalborgone nel 1737. Il colle ove sorse la chiesa della parrocchia S. Siro era in tempi antichi un’area strategica di transito; presumibilmente qui si incontravano i confini dei municipi romani di Industria e di Chieri, e si intersecavano i confini delle diocesi di Ivrea, di Torino e di Asti. In epoca romana un percorso stradale proveniente da Industria giungeva a questo colle ove, come confermano rinvenimenti di tratti di strada lastricata non lontano dalla chiesa, sorse in epoca imprecisata la chiesa di S. Siro. Non ci sono pervenuti documenti di quei tempi remoti; il documento più antico ad oggi noto, riferito alla chiesa di S. Siro, è il testamento nell’anno 1320 di Isabella de Maloxellis, moglie di Enrico di Cocconato, figlio di Alemanno, signore di Casalborgone. Ella, chiedendo di essere sepolta accanto al marito già tumulato a Vezzolano, dispose un lascito ad alcune chiese fra cui quelle di Trebea e di S. Siro. Per secoli furono i vescovi e poi gli arcivescovi di Torino ad assegnare la tutela della parrocchia S. Siro, su proposta dei signori del luogo, che ne rivendicavano il patronato. Alterne fortune segneranno l’esistenza della chiesa, ove i sacerdoti non erano propensi ad accettare l’incarico, lasciando la parrocchia spesso vacante, per l’estrema povertà del loro beneficio che non ne consentiva il mantenimento. Nel 1630, morti di peste i Cocconato e come loro un gran numero di parrocchiani, le sorti della parrocchia, rimasta abbandonata, e dei suoi parroci furono temporaneamente risollevate dal nuovo signore del luogo, conte Pietro Luigi Broglia. Dopo la soppressione della parrocchia S. Siro nel 1737, la chiesa campestre, ove il tetto e un muro perimetrale erano crollati e mancava il pavimento, corse il rischio di venir demolita; così, nel 1771, un gruppo di famiglie l’acquistò per ricostruirla, prendersene cura e poter continuare a seppellirvi i defunti. Nel secolo scorso, venuti a mancare gli antichi protettori, la chiesa cadde nuovamente nell’abbandono. Nel 2011 è stata restaurata e riaperta al culto grazie all’interessamento dell’Associazione Trebea, con il contributo della CRT, della popolazione e con l’assiduo lavoro di numerosi volontari di Casalborgone.

Descrizione
La chiesa a navata unica che oggi vediamo è frutto della ricostruzione settecentesca di una precedente chiesa a tre navate descritta in una visita pastorale dell’anno 1669, a sua volta rifacimento della chiesa romanica.
1. Al fondo della chiesa resta l’abside semicircolare, unico residuo romanico, ma anch’essa è la probabile ricostruzione poco dopo l’anno Mille di una cappella precedente. Come scrisse Angelo Marzi, è composta da ciottoli, da scapoli di pietra alla rinfusa, derivanti dallo spietramento dei campi e da frammenti di mattoni e tegole laterizie di spoglio provenienti da qualche edificio o tomba romana che erano posti nei pressi. L’abside dunque per i suoi caratteri costruttivi deve essere attribuita al secolo XI. È fra le più antiche murature romaniche fino ad oggi descritte nel Chierese e nell’Astigiano.
2. Al centro della navata, i recenti lavori di restauro hanno messo in luce un antico muro perimetrale della fossa murata, che è ora visibile al di sotto di una lastra di vetro.
3. Dalla relazione della visita pastorale del 1584 apprendiamo che, sopra l’altar maggiore, vi era una volta tutta dipinta. Oggi restano solo tracce della sinopia dove si vede debolmente la mitra sul capo di S. Siro. Nell’anno 1977, con l’intervento della Soprintendenza, l’affresco è stato staccato e trasferito su un apposito supporto in fondo alla navata sinistra della chiesa parrocchiale S. Carlo. Sulla volta i simboli degli evangelisti ed il Cristo in maestà, al centro la Vergine con il Bambino, attorniata da S. Siro, S. Giovanni e S. Bernardo. Su un lato una pittura più antica raffigura S. Bartolomeo e S. Bernardo di Chiaravalle, sull’altro si intravedono resti di mura merlate.
Per accedere alla chiesa di S. Siro ritirare le chiavi presso la casa canonica adiacente alla chiesa parrocchiale S. Carlo, piazza Carlo Bruna 5 a Casalborgone, dove è anche possibile ammirare gli affreschi staccati dalla chiesa di S. Siro.