Santa Maria dei Morti, Marentino


La chiesa romanica di Santa Maria dei Morti, eretta all’incirca nel XII secolo, costituva in origine la chiesa plebana del nucleo urbano, che si spostò nel corso dei due secoli successivi intorno all’attuale centro del paese, probabilmente in seguito alla costruzione di un ricetto. La pieve così, come altre circostanti (Buttigliera, Pecetto e Andezeno), perse man mano di importanza e assunse la funzione di cappella cimiteriale dove la si trova ancora oggi.
La chiesa è stata oggetto di diversi restauri: quello del secondo dopoguerra ha cancellato le sovrastrutture barocche, mentre quelli più recenti l’hanno riportata alla bellezza originaria sia all’interno sia all’esterno. In particolare, l’ultimo e più importante intervento del 2011, ha coinvolto gli affreschi eliminando i rifacimenti attuati nel IXX secolo. Dal 1888 Santa Maria dei Morti è classificata come monumento nazionale.

L’edificio è a pianta rettangolare e di piccole dimensioni (misure interne 12×6 m) ed è chiuso da un’abside semicircolare. La struttura muraria è costituita da mattoni misti a conci di arenaria. La facciata presenta un corpo centrale coperto da un piccolo tettuccio in cui, sotto un arco, è inserito il portale sormontato da una lunetta. Tra l’arco e la lunetta si trova un anello in arenaria – decorato con un motivo a intreccio – che poggia su due capitelli. In alto si possono vedere una piccola bifora e una teoria di archetti intrecciati. Degna di nota è l’abside, che presenta tre feritoie e quattro colonnine con capitello ed è arricchita a filo di tetto da curiose sculture antropomorfe in cotto o in arenaria. (foto Silvia Ferrero)

Per saperne di piĂą:
descrizione dell’interno